di Grazia Strisciuglio

Mariano Rizzo: «Da Finoglio al "Guercio", i miei romanzi parlano dei personaggi del passato»
BARI«Nei miei romanzi riverso una grande passione: quella per la storia». Parole del  33enne Mariano Rizzo (nella foto), scrittore barese che nei suoi libri unisce la finzione narrativa agli studi bibliografici su personaggi e luoghi del passato. Abbiamo intervistato l’autore, approfittando dell’uscita della sua seconda opera: “Terra d’ombra”.
 
Quando nasce il tuo amore per la scrittura?

Ho sempre vissuto tra i libri e già da adolescente composi racconti brevi che furono pubblicati su diversi siti e in raccolte di brani letterari. Nel 2019 ho editato il mio primo vero lavoro: “Storie di tenebre nella storia di Puglia”, ispirato alle leggende più misteriose del folklore pugliese. Ho realizzato anche i testi di “Io sono Lucrezia”, spettacolo del gruppo musicale Dominae Esemble incentrato sulla vita di Lucrezia Borgia. E infine a dicembre sono andato in stampa con “Terra d’ombra” che ripercorre la vita di Paolo Finoglio, pittore di origini napoletane vissuto in Puglia nel XVII secolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La tua particolarità sta proprio in questo: scrivi di personaggi vissuti secoli fa, unendo finzione a ricostruzione storica.

Sono un appassionato di storia oltre a essere restauratore di volumi antichi, archivista e paleografo. E questo si riversa così nei romanzi che compongo: nei miei lavori conduco infatti studi bibliografici su personaggi e luoghi esistiti realmente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A quali autori ti ispiri?

Sia Terra d'ombra che Storie di Tenebre nella storia di Puglia risentono molto della poetica di Nikos Katzantzakis, Alexandre Dumas e Victor Hugo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che cosa ti affascina di secoli come il 500 o il 600?

L'ambiguità. Si trattava di periodi con forti contraddizioni culturali e tensioni politiche che venivano raffigurate nei quadri di artisti Manieristi e Caravaggisti. Questi rappresentavano una forma d’arte apparentemente libera di esprimersi, ma che in realtà sottostava alle regole imposte dalla Chiesa. Le contraddizioni si riversavano anche nell’immagine della donna: da una parte era divinizzata attraverso i dipinti delle sante mistiche, dall’altra invece era perseguitata con la caccia alle streghe.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parliamo di Terra d’Ombra.

In Terra d’ombra ho condotto un lavoro di ricostruzione della vita del pittore seicentesco Paolo Finoglio. Ho descritto così i suoi incontri con i grandi personaggi dell’epoca, gli amori proibiti e i luoghi in cui ha vissuto: Napoli, Lecce e infine Conversano in cui è stato pittore di corte. Raccontare la sua storia è stata prima di tutto una sfida con me stesso: mi sono letteralmente immerso nei manuali d’arte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Perché il titolo “Terra d'ombra”?

La terra d’ombra è un pigmento che, mescolato con un altro colore, produce una tonalità più scura. È ciò che succede a Finoglio, il quale ripensa alla sua vita vedendola in una sfumatura più forte di quella che fosse nella realtà.

Oltre a Finoglio chi sono gli altri protagonisti?

Abbiamo i pittori Caravaggio, Artemisia Gentileschi e Battistello Caracciolo. Tuttavia il personaggio più appassionante è il Conte di Conversano Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona, soprannominato il Guercio di Puglia. La sua storia ci è stata tramandata come quella di un uomo totalmente negativo e violento che approfittava pure dello ius primae nocti. In verità si trattava di una personalità complessa, amante delle arti ma anche abile politico, che non esitava a usare mezzi illeciti pur di arrivare ai suoi obiettivi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Artemisia Gentileschi conserva però un ruolo importante all’interno del romanzo…

Diciamo che una delle tematiche portanti dell’opera è la figura della donna che soccombe alla società. Artemisia è una pittrice che reclamava il diritto a essere pagata quanto o più di un uomo, cosa impensabile per quei tempi, ma tuttavia ancora in parte attuale a causa dei pregiudizi di genere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A proposito di donne, nel libro Paolo va alla ricerca di una giovane “dai 1000 volti”: di chi si tratta?

Guardando i quadri di Finoglio ho notato che in tutti i suoi dipinti la donna raffigurata è sempre la stessa. La scintilla che ha fatto scoccare la voglia di scrivere questo romanzo è nata proprio dal mio desiderio di dare un nome e un volto a questa giovane. Alla fine però non sono riuscito a trovare informazioni sulla sua identità: ho così volutamente lasciato aperto questo interrogativo, trasformandolo in un gioco per incuriosire e creare un legame con i lettori.


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  • francesco quarto - E bravo a Mariano! proprio oggi ho comincato la lettura. l'avevo preso già prima di natale, ma avevo una scorta di letteratura da smaltire e poi volevo che mi mettese la canonica dedica e firma prima di aprire le prime pagine! la coincidenza è significativa per chi crede nel supernaturale. vorra dire che giocherò i numeri al lotto (quali numeri?) e se vinco ci facciamo una bella nottata in un pub noi, tu, colazzo, luigi e anche altri benvenuti (è invitata la gentile Grazia Striscuglio) ... pandemia permettendo! ciao e un grosso e affettuoso saluto anche da eugenia a proposito, le prime pagine mi hanno già catturato.


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